Fondazione Cardiotoracovascolare Angelo De Gasperis Ets - Milano

In ogni caso, la sua situazione deve essere valutata da persone esperte per darle un suggerimento individualizzato. Le consiglierei dunque di rivolgersi ad un cardiologo di fiducia e di portare con sè tutta generico documentazione di cui dispone, per poter effettuare un inquadramento clinico e poter eventualmente ipotizzare delle strategie terapeutiche specifiche per la sua situazione.

Di seguito sono riportati alcuni tipi di farmaci antiaggreganti piastrinici che possono essere impiegati nella terapia contro l'attacco ischemico transitorio ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Proprio per questo motivo, le preparazioni farmaceutiche a base di acido acetilsalicilico a basso dosaggio , costituiscono i medicinali di prima scelta nella terapia contro l'attacco ischemico transitorio. La dose di acido acetilsalicilico solitamente impiegata per prevenire la formazione di coaguli ematici è di mg al giorno, da assumersi per via orale. Solitamente, questo principio attivo è impiegato nella prevenzione dell' embolia da trombi in pazienti con protesi meccaniche cardiache.

Tuttavia, esistono formulazioni farmaceutiche a rilascio prolungato e ad alto dosaggio di dipiridamolo, il cui uso è stato approvato per la prevenzione degli attacchi ischemici transitori. La dose di dipiridamolo abitualmente impiegata nella prevenzione del TIA è di mg, da assumersi per via orale, in dosi frazionate e preferibilmente in corrispondenza dei pasti. La ticlopidina è disponibile per la somministrazione orale e, generalmente, viene somministrata alla dose di mg al giorno.

Ad ogni modo, l'esatta posologia di medicinale e la durata del trattamento devono essere stabilite dal medico. È disponibile per la somministrazione orale e, generalmente, viene assunto alla dose di 75 mg di principio attivo al giorno. Volevo chiedere a voi se ritenete necessario un approfondimento della situazione con esami specifici oppure no, nel caso cosa pensate possa essere.

Vi ringrazio anticipatamente per la risposta. Cordiali saluti e buon lavoro. E' del tutto normale che la pressione arteriosa fluttui di un certo grado durante la giornata. Queste modifiche hanno effetti benefici non solo sul peso corporeo, ma anche sui valori della pressione arteriosa. Per ulteriori chiarimenti non esiti a ricontattarci.

Cordiali saluti, Dott. Domenico Sirico Sospetta sindrome di Brugada Buon giorno, mi è stata diagnosticata un sospetta sindrome di Brugada tipo 2. Non ho sintomi ma vorrei approfondire al fine di chiarire se sono affetto da tale patologia e eventualmente a quale grado di rischio sono. Questo pattern potrebbe anche non essere indicativo di malattia di Brugada solo il tipo 1 lo è sicuramente , ed il suo rischio di eventi patologici è molto basso.

Le consigliamo , dunque, di rivolgersi al suo cardiologo aritmologo di fiducia oppure di prenotare una visita presso il nostro ambulatorio di aritmie. Non esiti a ricontattarci per eventuali ulteriori chiarimenti. Domenico Sirico Pressione sotto sforzo Buon giorno, Ho 68 anni, peso 63 kg e sono alta cm. Il medico ha considerato questi valori patologici, vuole darmi una terapia e non è disposto a rilasciare un certificato per la palestra. Buon giorno, dai dati che emergono dal suo test da sforzo lei presenta un profilo pressorio di tipo ipertensivo, in altri termini la sua pressione arteriosa si eleva più del dovuto durante lo sforzo fisico e suggerirei, se non è stato già fatto, di provare ad intervenire su alimentazione ed attività fisica per migliorare i valori pressori da sforzo.

Per ulteriori chiarimenti la invito a rivolgersi al suo cardiologo di fiducia. Non esiti a ricontattarci per ulteriori chiarimenti in materia. Come si spiega? Grazie Gentile Sig. Il prodotto tra la frequenza cardiaca massima e la pressione sistolica massima raggiunti durante lo sforzo rappresentano un buon indice del consumo di ossigeno del cuore.

Spero di aver risposto almeno in parte alla sua domanda. Cordialmente Dr. Marisa Varrenti Difetto canale atrio-ventricolare alla 16a ettimana di gestazione Salve mi chiamo C. E' stato diagnosticato un difetto canale atriventricolare completo ecografia di 2 livello. Sono molto preoccupata aspetto con fiducia vostro consulto. Grazie Gent. Mi è stato diagnosticato uno scompenso cardiaco in seguito a una debolezza che ho riscontrato facendo sforzi di bassa intensità.

Diversi sono i farmaci che vengono usati per la terapia dello scompenso cardiaco. Le diverse classi di farmaci disponibili agiscono a livello di meccanismi cruciali coinvolti nella genesi di questa sindrome. Tatuaggi e endocardite Sono una giovane mamma operata per sostituzione valvola aortica a seguito di stenosi sottovalvolare aortica congenita, ad oggi non assumo nessun medicinale, ad eccezione di amoxicillina come profilassi per endocardite batterica per sedute odontoiatriche.

Volevo chiedere se ci sono controindicazioni nel fare tatuaggi e nel caso, se devo sottopormi a profilassi per endocardardite in che dosi. Marisa Varrenti 72 anni - atrio severamente dilatato Da controllo con ecografia al cuore è risultato che l'atrio sinistro risulta severamente dilatato area cm"28 volume è consigliabile una terapia con farmaci? Gentile P.

Le consiglio quindi di far visionare il referto ecocardiografico dal suo medico di fiducia che potrà consigliarla riguardo eventuali approfondimenti clinico diagnostici da eseguire. Marisa Varrenti Pervietà del setto interatriale e Anche a tutti i successivi controlli è rimasto tutto uguale.

I cardiologi che lo hanno visitato mi hanno detto che non ci sono controindicazioni ad attività fisica anche agonistica. L'unica controindicazione è l'attività subacquea con bombole. In previsione di un viaggio in aereo in Germania volevo chiedervi se ci sono controindicazioni per la pressurizzazione dell'aereo oppure no. Parta pure tranquillamente. Gabriele Vignati Improvvisa tachicardia - 41 anni Gentile dott.

Assumo gr Eutirox. Nel suo caso potrebbe essere necessario eseguire un controllo degli ormoni tiroidei per verificare il corretto dosaggio di Levotiroxina Eutirox assunta. Un eventuale sovradosaggio potrebbe associarsi a tachicardia.

Ne parli comunque anche con il suo medico di fiducia per escludere altre possibili problematiche. Marisa Varrenti Stent cromatici e Sildenafil Messo due stenti cromatici da 4 mesi la visita cardiologica e ecc e prova a sforzo tutto bene posso prendere il sildenafil da 25g?

Prima di iniziare la terapia con Sildenafil è opportuno che i pazienti con malattia coronarica e, più in generale, in cura con farmaci attivi sul sistema cardio - circolatorio, siano valutati dal cardiologo di fiducia, che dovrà consigliare i modi di assunzione e le dosi adatte nel singolo caso il farmaco è disponibile in c. Le consiglio quindi di rivolgere la stessa domanda al suo cardiologo che sulla base della terapia da lei assunta saprà indicarle, in caso di non controindicazione all'utilizzo del farmaco, i modi ed i tempi di somministrazione.

Sono stato sottoposto ad angioplastica al tratto medio della coronaria circonflessa. Domenico, mi sembra di capire da quello che ci scrive che la sua patologia cardiaca di base sia di natura ischemica. In questo caso i principali fattori di rischio correggibili sono l'abitudine tabagica, il diabete, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia e l'ipertensione arteriosa.

Leggendo la sua storia mi sembra di capire inoltre che ci sia stato un discreto miglioramento dopo un solo mese di terapia farmacologica. Non è escluso, ma neanche scontato, che possa esserci un ulteriore miglioramento nei mesi a seguire, proseguento la terapia e le indicazioni che i suoi cardiologici di riferimento le avranno sicuramente dato.

Per quanto riguarda l'attività in montagna, bisogna considerare i diversi fattori che differenziano l'ambiente montano da quello di pianura, in primo luogo l'altitudine e la temperatura. L'incremento di altitudine comporta una minore concentrazione di ossigeno nell'aria che respiriamo. Poiché il sistema cardio - respiratorio serve a portare ossigeno all'organismo, si potrebbe pensare che ogni incremento di altitudine comporti un aumento di lavoro per cuore e polmoni, perché garantiscano un'adeguata ossigenazione.

Per quanto riguarda invece la temperatura, bisogna considerare che le basse temperature hanno un effetto vasocostrittore, ed è ben noto come il paziente con angina pectoris subisca un incremento degli episodi anginosi nei mesi invernali, e il paziente iperteso debba stare più attento alla propria pressione nello stesso periodo.

Poiché in montagna sono più frequenti le brusche variazioni di temperatura, sarà da queste che dovrà guardarsi prendendo le ragionevoli precauzioni che consistono in un'adeguata scelta dell'abbigliamento e delle ore del giorno in cui dedicarsi all'attività fisica all'aria aperta.

Per quanto riguarda il paziente cardiopatico in generale possiamo dire che la montagna va evitata se si è in una fase di instabilità. In tutti gli altri casi non esistono divieti assoluti a patto di non modificare le proprie abitudini e di non sottoporsi a sforzi cui non si è abituati. Quello che le consiglio infine è di parlarne con il suo cardiologoco di fiducia prima di organizzare una partenza in montagna, in modo che possa controllare le sue condizioni cliniche generali e consigliarla nel modo migliore in merito ad eventuali modifiche terapeutiche o altre indicazioni mirate al suo caso specifico.

Giancarlo, 44 Buongiorno, vi descrivo brevemente la problematica. Valvola aortica bicuspide, aneurisma del bulbo artico 48 all'ultimo eco. Tale valore è sempre stato monitorato dall'età di 14 anni ed è rimasto quasi stabile con insufficienza valvolare moderata. Episodio recente di endocardite da streptococco che ha generato un insufficienza di grado severo della valvola aortica con conseguente dilatazione del ventricolo sinistro.

Consultato il cardiochirurgo che a breve interverrà sia sulla valvola che sull'aorta. Credo che la sostituzione della valvola sia necessaria in conseguenza dei danni arrecati dall'infezione tuttavia i valori dell'aorta sono ancora nei limiti e mi lascia perplesso la decisione del cardiochirurgo di voler sostituire anche il tratto dell'aorta. Inoltre in questi casi ci sono alternative all'intervento tradizionale?

Grazie Gentilissimo sulla base dei dati riportati, ritengo che lei è affetto da una insufficienza aortica severa postendocarditica, in una nota valvola aortica bicuspide con dilatazione subcritica dell'aorta ascendente.

La dilatazione del ventricolo costituisce di per sé una indicazione alla sostituzione valvolare aortica meno probabile la riparazione. Stante i diametri dell'aorta ascendente vi è indicazione a contemporanea sostituzione dell'aorta ascendente. L'intervento è effettuato in circolazione extracorporea, attraverso sternotomia, eventualmente con approccio miniinvasivo.

Non esistono sino ad oggi procedure alternative percutanee. A disposizione per ulteriori necessità Cordiali saluti Claudio F. Russo Placche aterosclerotiche carotidee - Salvatore, 60 ho smesso di fumare da un paio di anni , e nell'ultima ecodopler alle carotide non risultano piu' placche coccigege. Gradirei suo parere grazie. Gentile SIg. Salvatore, l'aterosclerosi è una malattia sistemica la cui lesione fondamentale è costituita dalla presenza di placche ateromatiche.

Quindi per rispondere alla sua domanda, è verosimile che la correzione dei suoi fattori di rischio, ossia la cessazione dell'abitudine tabagica e la correzione dei valori di colesterolo, abbiano contribuito ad una regressione delle placche aterosclerotiche carotidee. Spero di aver risposto alla sua domanda in modo chiaro. Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

Attività sportiva pesi in palestra e abbassamento della vista Quando mi alleno con i pesi in palestra mi si abbassa la vista e vedo appannato Ho fatto una visita sportiva agonistica e l'ho superata brillantemente quando corro non mi accade questo abbassamento della vista.

Ho fatto una visita dall'oculista e lui mi ha detto che tranne una leggera ipermetropia la pressione del mio occhio è ok! Gentile A. In tale circostanza si crea un aumento dlla pressione intra-toracica che contrasta il ritorno di sangue venoso al cuore. Ne consegue una riduzione della pressione arteriosa sistemica che potrebbe palesarsi con quello che lei avverte come calo della vista e visione offuscata.

Quello che le consigliamo tuttavia è di parlarle anche con il suo medico di fiducia il quale, conoscendo la sua storia clinica completa, potrà rassicurarla ulteriormente escludendo altre eventuali problematiche. Cordialmente Cardiopatia e Provi a scriverci con maggiore dettaglio la sua storia clinica e proveremo a rispondere alla sua domanda. Non esiti a contattarci per ulteriori dubbi. Cordialmente Tachicardia notturna Salve, ho 42 anni.

Lo scorso anno ho cominciato a soffrire di tachicardia e ho avuto anche degli episodi di tachicardia notturna che tuttora permangono. Il tutto è stato attribuito ad una tiroidite subacuta ma con valori ematici tiroidei normali che poi ho curato e che pare risolta già da mesi. Il problema è che purtroppo mi capita ancora di svegliarmi all'improvviso di notte, come se avvertissi una sensazione di pre tachicardia. Ho giusto il tempo di mettermi a sedere sul letto, e poi i battiti impazziscono per alcuni minuti.

Li sento in gola. Cerco di respirare lentamente e di gestire la cosa, ma non è semplice. Poi, lentamente,i battiti tornano normali. Ho fatto gastroscopia per valutare problemi digestivi e la diagnosi è di ernia iatale e reflusso che curo comunque da tempo con Nexium e antiacidi e che, a parte un inspiegabile bruciore alla lingua, non mi danno fastidi importanti. Prendo mezza compressa di Lobivon dal periodo della tiroidite.

Ho fatto ecg, ecocardiogramma, holter. Tutto negativo. Le volte in cui sono andata in pronto soccorso qui non abbiamo ospedale ma solo un pronto intervento le crisi di battiti erano rientrate e spesso nemmeno mi veniva fatto ecg.

La sera prendo il Lexotan per cercare di aiutare un riposo sereno. Ma ultimamente faccio le ore piccole proprio per paura di dormire e di avere problemi. Se poteste darmi una mano a capire, vi sarei davvero grata.

Gentile Signora Melissa, in merito al racconto sulla sua storia clinica quello che ci sentiamo di consigliarle è di ripetere un holter ECG delle 24 ore che sarà determinante solo se ci saranno gli abituali disturbi che riferisce durante il tempo della registrazione. Alla luce dei dati holter potrebbe poi essere necessario un adeguamento della terapia che sta attualmente assumendo e per questo dovrà fare riferimento al suo cardiologo di fiducia.

Inoltre cerchi di riposare durante le ore notturne, dormire un numero di ore sufficienti, la aiuterà a stare meglio. Marisa Varrenti Dr. Maurizio Lunati Fibrillazione atriale e cardioversione elettrica - 77 anni Buon giorno, mi è stata diagnosticata una "Fibrillazione atriale" e dopo avere iniziato la cura sotto controllo del warfarin, il medico mi ha prospettato una non ben identificata "scossa" al cuore che dovrebbe risolvere il problema.

Io non amo interventi invasivi o quanto meno non conosciuti e chiedo a voi esperti se è da fare e cosa è Quella che lei chiama 'scossa' si chiama in gergo medico cardioversione elettrica. E' una procedura che viene fatta in sedazione profonda, quindi con assistenza anestesiologica, e che consiste nell'erogare una scossa elettrica tramite delle piastre adese sul suo torace in modo da resettare il sistema di conduzione elettrica del suo cuore che quindi dovrebbe tornare ad avere un ritmo sinusale.

La percentuale di successo della procedura dipende da diverse variabili come ad esempio le caratteristiche anatomiche delle sue camere cardiache e il tempo di insorgenza dell'aritmia. Come le avrà già spiegato il suo medico prima di organizzare tale procedura è necessario che passi un tempo minimo di 40 giorni in terapia anticoagulante ottimizzata. A discrezione del medico che la seguirà potrà essere necessario l'esecuzione di un ecocardiogramma transesofageo il giorno stesso della procedura per escludere la presenza di formazioni trombotiche all'interno delle cavità cardiache.

Spero di essere stata esauriente e di aver risposto almeno in parte alla sua domanda. Marisa Varrenti Angioplastica coronarica - quali percorsi di follow up? Salve ho 45 anni e ho fatto il 23 gennaio scorso un angioplastica con due stend perché avevo la coronaria DX completamente occlusa. Non ho avuto infarto. Vorrei sapere ora quali controlli fare per sincerarmi delle mie condizioni e vivere una vita normale.

Grazie di Cuore Gentile Sig. Antonio nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica con impianto di stent generalemente vengono proposti diversi percorsi di follow up in base alle caratteristiche cliniche del paziente, a quelle della procedura eseguita ed infine in base alla funzione sistolica del cuore post-rivascolarizzazione.

La sua descrizione non è tuttavia completa, ma è possibile ipotizzare che in assenza di una sindrome coronarica acuta e quindi di un danno miocardico infartuale, la sua funzione cardiaca risulti conservata. Inoltre, sembra che lei sia affetto da una coronaropatia monovasale solo la coronaria destra è stata rivascolarizzata. In base a tali reperti sarebbe consigliabile una visita cardiologica clinica a mesi dalla rivascolarizzazione ed un eventuale test di ischemia residua entro i 12 mesi.

Tuttavia, per una migliore valutazione del suo profilo di rischio ed una successiva specifica pianificazione del follow up, le consiglierei di rivolgersi al suo cardiologo di fiducia o all'equipe medica che ha eseguito l'intervento di rivascolarizzazione percutanea. Domenico Sirico Riduzione della funzione cardiaca globale Salve In questi casi è fondamentale la massima aderenza alla terapia prescritta dagli specialisti alla dimissione dall'ospedale. In questi casi è importante un adeguamento della terapia diuretica.

Tuttavia non conoscendo in dettaglio la storia clinica del paziente è difficile dare informazioni ed indicazioni più dettagliate. Il mio consiglio finale è quello di affidarsi alle cure di uno specialista di fiducia e farsi guidare, per un monitoraggio clinico ravvicinando, dal medico di famiglia che saprà sicuramente guidarla nelle scelte terapeutiche da effettuare.

Spero di aver risolto almeno in parte i suoi dubbi. Varrenti Patologia "Canale atrio ventricolare completo" Stiamo aspettando una bambina e hanno diagnosticato un div complesso da operare sicuramente entro il sesto mese. Dovranno ricostruire anche le valvole mitralica e tricuspide avendone al momento solo una.

Controlli e cure infinite? Limitazioni o deficit invalidanti? Potrà fare sport? Siamo combattuti sul futuro che siamo disposti ad acettare Gentili Sig. Come correttamente vi è stato detto il bimbo dovrà essere operato entro usualmente il sesto mese di vita.

Dopo la nascita verrà tenuto in osservazione per una decina di giorni in ospedale quindi verrà seguito con controlli ambulatoriali a cadenza generalmente mensile sino al momento dell'intervento. Durante questo periodo le cose alle quali dovrete stare attenti saranno che continui ad esserci un costante accrescimento e che il bimbo non si affatichi durante i pasti.

Potrebbe essere necessaria una terapia medica generalmente con diuretici. Dopo l'intervento potrebbe essere ancora necessaria una terapia medica nell'immediato periodo post-operatorio. Con l'intervento si viene a ristabilire una situazione di normalità. La qualità della vita di questi soggetti è normale, saranno necessari controlli ambulatoriali usualmente annuali. Per quanto riguarda la pratica dello sport questa è generalmente permessa con finalità addestrative e ricreative e nei casi senza residui ossia senza insufficienza della valvola mitrale è anche concessa l'idoneità agonistica.

Vignati Occlusione calcifica severa alla coronaria destra Circa un anno fa mi è stata scoperta, a seguito di episodi anginosi frequenti, una occlusione calcifica severa alla coronaria destra. Nel corso della relativa coronarografia è stata tentata, infruttuosamente, la disostruzione del vaso e mi è stata quindi prescritta terapia farmacologica.

Ora mi viene consigliato di ritentare l'intervento con la tecnica innovativa che si applica alle ostruzioni coronariche croniche per evitare problemi ben più gravi in futuro ischemie, infarti. Vorrei sapere: - se c'è correlazione tra il formarsi dell'ostruzione ed il trattamento di radioterapia al quale sono stata sottoposta circa 5 anni fa per un carcinoma mammario dx; - quali sono se ci sono i rischi dell'intervento e quali le probabilità di successo.

Ringrazio sin da ora per l'attenzione. Gentile Signora, La radioterapia puo' avere un ruolo nella patogenesi della sua problematica in quanto e' stato dimostrato che determina un'accelerazione del processo aterosclerotico. Nel nostro centro abbiamo infatti trattato pazienti molto giovani con coronaropatie aggressive che erano stati precedentemente sottoposti a radioterapia. L'occlusione cronica di una coronaria e' un processo aterosclerotico che fortunatamente non determina una sindrome coronarica acuta perche' avvenendo in maniera graduale nel tempo permette la formazione di circoli collaterali che permettono nella maggioranza dei casi di mantenere vitale il territorio miocardico sotteso alla coronaria occlusa.

E' stato dimostrato che indipendentemente dal grado di sviluppo dei circoli collaterali un territorio miocardico sotteso ad una coronaria occlusa cronicamente è sempre un territorio ischemizzante. Il parametro pertanto che va ricercato in questi casi e che ci dice se c'è l'inidcazine alla ricanalizzazione dell'occlusione cronica è la vitalita' residua.

Si e' visto che la ricanalizzazione del vaso occluso cronicamente determina un miglioramento della qualita' di vita oltre che della prognosi. Per quanto riguarda il tasso di successo della procedura questo dipendende dalle caratteristiche dell'occlusione oltre che dall'esperienza dell'operatore, sicuramente sono procedure come avrà imparato dalla sua esperienza personale che hanno una percentuale di successo inferiore rispetto alle procedure di angioplastica semplice.

I rischi relativi alle procedure sono perforazione coronarica, tamponamento cardiaco rari , ematoma del sito di accesso femorale , nefropatia da mezzo di contrasto. Nel suo caso essendo sintomatica per angina penso che un nuovo tentativo programmato e pianificato di ricanalizzazione del vaso sia indicato, si ricordi di portare sempre ad eventuali visite cardiologiche future il CD della procedura coronarografiaca gia' effettuata.

Speriamo di aver chiarito, almeno in parte i suoi dubbi. Non esiti a contattarci di nuovo per ulteriori domande. Cordiali saluti Dr Marisa Varrenti Stent multipli o sostituiti? Ho subito vari interventi di angioplastica, la prima volta nel ,poi a seguire Sono preoccupato perchè da 3 anni sono affetto da una cardiopatia dilatativa e temo che potrebbe accadere l'irreparabile.

E' possibile mettere stends multipli nelle arterie già trattate con lo stesso sistema? E' possibile sostituire gli stends già impiantati Grazie. Gentile sig. Giorgio, Dalla descrizione della sua storia clinica, che risulta purtroppo solo parziale e frammentaria, non è possibile esprimere alcun giudizio clinico, nè ipotesi di trattamento. Le consiglierei dunque di rivolgersi ad un cardiologo di fiducia e di portare con sè tutta la documentazione di cui dispone, per poter effettuare un inquadramento clinico e poter eventualmente ipotizzare delle strategie terapeutiche specifiche per la sua situazione.

Non esiti a ricontattarci per eventuali ulteriori chiarimenti, Cordiali saluti, Dott. Domenico Sirico Stenosi severa della valvola aortica Sono un pensionato vedovo da 5 anni, senza particolari problemi , tranne sindrome ansioso-depressiva.

Vorrei avere una Vs. Scusandomi del disturbo ringrazio cortesemente. In attesa invio distinti saluti Giuseppe Gent.

Benchè Lei risluti asintomatico davvero nessun disturbo? Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti Consiglierei nel frattempo di astenersi da sforzi. Cordiali saluti Dr.

Il problema e' che sento battere il cuore, specialmente di notte o di giorno in fase di stasi. Non tachicardico ma sembra un tamburo nel torace-non sempre ma abbastanza spesso- Come mai?

Marco, percepire il proprio battito cardiaco in situazioni di riposo specialmente di notte e di bradicardia, non rappresenta di per sè un sintomo di patologia al cuore. Tuttavia, in considerazione della sua storia clinica che dalla descrizione appare parziale e riduttiva le consiglierei, se non ha già provveduto, a rivolgersi al suo cardiologo di fiducia per una visita clinica ed eventualmente una rivalutazione con l'ecocardiogramma color doppler, anche per ottimizzare la terapia farmacologica.

Non esiti a ricontattarci per ulteriori chiarimenti. Domenico Sirico Gastroscopia e endocardite Gentili Dottori, due anni fa mi è stata diagnosticata una lieve, moderata insufficienza aortica e mitralica ; dovendo effettuare una gastroscopia devo fare la terapia di prevenzione per evitare l'endocardite?

Vi ringrazio per l'attenzione. Soprattutto la presenza di valvulopatia come quella da lei descritta non prevede una terapia antibiotica di prevenzione.

Devo effettuare altri controlli per continuare questa attività motoria. Gentile Signor Antonio, prosegua in tranquillità la sua attività se ci fossero stati problemi sarebbero già emersi , segnali qualora non lo avesse già fatto il tutto ai cardiologi che si occupano dei suoi controlli. Maurizio Lunati Presenza di febbre in seguito a ristrutturazione endovascolare di aneurisma aorta addominale Mio padre i primi giorni di febbraio ha subito la ristrutturazione endovascolare di aneurisma aorta addominale.

Ha avuto febbre per i primi 15 giorni, poi e' scomparsa. E' normale? Grazie Gentile Signora, credo la presenza di febbricola in seguito ad un intervento chirurgico come quello a cui è stato sottoposto suo padre meriti un approfondimento.

Le consiglio di parlarne con il suo medico di famiglia o con l'equipe chirurgica che ha seguito suo padre durante la degenza in ospedale in modo da poterle dare delle indicazioni su eventuali approfondimenti diagnostici da eseguire. Marisa Varrenti Artiglio del diavolo e farmaci cardiaci Dopo un infarto prendo questi Medicinali Lansoprazolo 15mg Cardicor 1,25 mg Procoralan 7,5mg Plavix 75mg Triatec 2.

Marco, l'artiglio del diavolo è una pianta dalle proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie. Le principali controindicazioni al suo utilizzo sono legate alla presenza di ulcere, gastrite o ipersecrezione gastrica. Ne è inoltre controindicata l'assunzione durante la gravidanza e l'allattamento. Non sono descritte in letteratura incompatibilità con i farmaci che sta attualmente assumendo per cui non credo ci siano particolari problemi alla sua assunzione.

Varrenti Progetto Creg Salve,vorrei sapere maggiori chiarimenti riguardo il progetto CREG sperimentazione regionale che il mio medico di base mi ha proposto e soprattutto l'utilizzo e benefici, grazie Gentile Sig. Ad ogni cittadino che decide di partecipare a tale progetto verrà garantito un piano di cura idnividuale fondato sull'elenco delle prestazioni maggiormente attese sulla base delle proprie patologie oltre che sui percorsi diagnostico terapeutici ritenuti necessari.

Nello stesso progetto sono previsti dei supporti di telemedicina quando e se richiesto sulla base delle proprie patologie di base.

Sono sicura che il suo medico di famiglia potrà fornirle tutte le indicazioni necessarie ai fini della sua partecipazione al progetto che essendo sperimentale, necessiterà della firma di un consenso informato. Spero di aver risposto almeno in parte al suo quesito. Marisa Varrenti Aneurisma aorta addominale a 80 anni Piacere di avere questa occasione, mio padre ha 80 anni e dovrà operarsi di aneurima alla orta addominale.

Gli esami effettuati prima di operarsi in questi giorni a mio padre presso Umberto 1 di Roma dove è attualmente ricoverato dicono che che le vene della parte bassa sono un po' ostruite. La mia domanda è : si riesce sempre a farlo nel modo mini invasivo o c'è il rischio che devono aprirlo..

Fabrizio, risulta difficile darle una risposta precisa senza avere a disposizione tutte le informazioni relative alla storia clinica di suo padre e soprattutto una TAC che permetta di valutare l'anatomia dei vasi e quindi il trattamento indicato per il caso specifico. In effetti una stenosi dell'asse iliaco potrebbe controindicare un'approccio endovascolare e le alternative terapeutiche vanno valutate sul singolo caso.

Varrenti Aritmie benigne e Vorremmo portarlo in aereo fra qualche tempo. Che limitazioni ci sono e perché? L'intervento so che è risolutivo. Al piccolo son rimaste per ore delle aritmie benigne da macro rientro. Grazie Gentile Signora, non ci sono problemi a portare il bimbo in aereo, e non deve avere alcuna limitazione nelle sue attività.

Cordialmente G. Vignati Dolori ai muscoli delle gambe e affanno: quale relazione con i farmaci cardiaci? Il 15 gennaio ho subito un angioplastica , come medicinali prendo la cardioaspirina, il totalip 20 ho iniziato con il 40 e il seacor Oltre a dolori ai muscoli delle gambe, molto spesso sono in affanno.

NON avendo superato per due volte la prova da sforzo non sto praticando sport. Non fumo e non bevo e mangio moderatamente. Come mai l'affanno? Caro Sig. Renato, difficile darle una risposta precisa non conoscendo nel dettaglio la sua storia clinica.

Non è detto che il suo mal di gambe e l'assunzione di atorvastina siano associate ma potrebbero, in tal caso il tutto si potrebbe risolvere cambiando il farmaco assunto con un'altro della stessa famiglia. Per quanto riguarda l'affanno quello che mi sento di consigliarle è di eseguire un ecocardiogramma, qualora non l'avesse fatto di recente per valutare la sua situazione cardiaca attuale. Per entrambe le problematiche le consiglio di rivolgersi al suo medico di famiglia o al suo cardiologo di fiducia in modo da aiutarla nele scelte diagnostico terapeutiche più appropriate per il suo caso.

La rignrazio per averci scritto e spero di aver risposto almeno in parte alle sue domande. Non esiti a scriverci nuovamente per ulteriori domande. Marisa Varrenti Vorrei essere seguito da un equipe unica Buongiorno, sono un uomo in sovrappeso, con diversi problemi cardiaci e pneumologici, vorrei essere seguito da una equipe unica, che non mi faccia rifare le stesse visite 10 volte nel giro di un mese, nella quale i diversi specialisti che hanno in cura la mia persona si confrontino prima di rimbalzarmi dall'uno all'altro o di imbottirmi di medicinali per poi variarmeli.

Vorrei scegliere voi, come centro di cura ma ho paura che sia tardi. In ogni caso, vi sottopongo il mio caso. La notte dormo fino alle ore 4 poi vado al lavoro ma il mio riposo è pressocchè nullo in quanto ho frequenti apnee, certificate anche dalla polisonnografia, dove mi è stato ipotizzato da uno specialista la tenda ad ossigeno e da un altro il c-pap.

A questo punto, essendo voi una struttura competente e con specialisti in tutti i settori, vorrei chiedere se è possibile essere presi in cura da dottori che si confrontino e mi aiutino a migliorare laddove possibile. Non so come altro fare , quindi ho utilizzato questo mezzo per comunicare con voi.

Ho visto che date l'opportunità di mettersi in contatto con questo o quel dottore, ma io non ho riscontri sulla bravura o meno di nessuno di essi per me son tutti eccellenti quindi vorrei che siate voi ad indirizzarmi ed aiutarmi nella scelta, ma sopratutto vorrei che qualsiasi cosa decidiate sempre che mi accettiate in qualità di paziente restiate come dire al mio fianco per tutti gli anni che mi restano da vivere. Fabio, dalla sua lunga lettera si evince un problema abbastanza complesso che sicuramente merita di essere seguito con continuità.

Questo, in una struttura ospedaliera, si realizza di solito attraverso una equipe: difficile prometterle che la vedrà sempre lo stesso cardiologo, o lo stesso pneumologo, perché si lavora per turni.

Condivisione cui deve partecipare anche il paziente, se vuole trarre il massimo dalla sua condizione e dal programma di cura: cosa che lei é sicuramente intenzionato a fare, ma forse é necessario uno sforzo in più es passare dalla riduzione drastica alla completa abolizione del fumo Nella fase post operatoria fino al giorno il ricovero è durato 8 giorni della dimissione in ospedale ha fatto le siringhe di Clexane.

A domicilio invece non gli sono state prescritte la domanda è : non avrebbe dovuto continuare anche a casa per un lasso di tempo??? Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

Cordiali saluti Gentile Sig. Questo tipo di intervento prevede un tempo di degenza dell'ordine di pochi giorni e la mobilizzazione è quasi immediata per cui non è richiesto il trattamento a lungo termine con Clexane, farmaco usato per la prevenzione di eventi tromboembolici nei pazienti allettati. Le consiglio, quindi, di far visionare la lettera di dimissione di tale ricovero al suo medico di fiducia, in modo che possa aiutarla a risolvere i suoi dubbi.

Varrenti Brochiolite in una neonata con sindrome down e cardiopatia congenita Una neonata con sindrome down e cardiopatia congenita, canale atrio ventricolare completo. Riscontrasse una bronchiolite, quali cure dovrebbe seguire? Walter, la bronchiolite deve essere prevenuta con la vaccinazione contro il virus sinciziale Synagis e di questo ne deve paralare con i colleghi neonatologi dell'Ospedale in cui è nata la bimba. Nella maggior parte dei casi queste aritmie sono benigne e non necessitano di nessun intervento.

Tuttavia sarebbe utile, a mio avviso, un inquadramento della sua situazione clinica completa da parte di uno specialista cardiologo che possa seguirla nel corretto iter diagnostico-terapeutico. Sperando di aver risposto in modo esauriente alla sua domanda. Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori dubbi.

Sono un trapiantato di rene da 15 anni , ultimamente ho subito intervento al cuore sostituzione aorta ascendente , chiedo : ho preso il kamagra gel e ho provato il cialis e non hanno funzionato e' perché forse 10mg sono pochi? Come faccio a stabilire quanti mg dovrei prendere?

Premetto che prendo molti medicinali di cui betabloccanti non è che sia questo il problema?

Sildenafil - Cos'è, come e quando si assume - I rischi

Poiché esiste collegamento percentuale di rischio cardiaco associato all'attività sessuale, prima di effetto qualsiasi trattamento per la disfunzione erettile, i medici dovranno esaminare le condizioni cardiovascolari viagra pazienti. Pertanto, il sildenafil deve kamagra somministrato a questi pazienti solo dopo un'attenta effetto del rapporto rischio-beneficio.

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Pertanto, il sildenafil deve essere somministrato a questi pazienti solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. Studi in vivo: L'analisi farmacocinetica eseguita negli studi clinici indica una riduzione della clearance del sildenafil quando somministrato insieme agli inibitori del CYP3A4 es.

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